Klara Rubino
- 08/03/2018 09:25:00
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Sì in effetti sì, ma "versi inversi" è ormai un mostro mitologico per me, ho optato quindi per "estroversi"come la canottiera indossata da mio figlio alle 7:00 di mattina! E poi anche perché lintento è scherzoso, nasce dalla curiosità di verificare che il senso non muta allopposto, nel complesso si mantiene simile, unitario, come due facce della stessa medaglia. Se metti un meno a sinistra ed un meno a destra di unequazione il risultato non cambia, ma non ho fatto esattamente questo: ho messo i "meno" in modo estroverso, con laggiunta di una bizzarria; ciò per concludere che quando una poesia è fornita di una struttura e di un ritmo stabile e convincente, questi elementi contribuiscono grandemente anche a stabilirne il senso, il significato, lintenzione.
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Klara Rubino
- 07/03/2018 10:46:00
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Beh!lo sai che ti toccano i "versi estroversi"? :-) non mè sfuggita, che credi? Non è facile però questa volta!
Ben riesco a cantare senza stonare,
ciò che noi siamo,
No, non riesco a restare qua,
privo della mente, oltre la mente,
evitando il rischio di intrepidi doppiaggi,
correndo il rischio di apparire coinvolto.
E, nelle sere colme dogni stima,
mhanno sanato i mali della rima,
medico savio, dispenso sia ricetta che medicina,
disperdo i tuoi neuroni in vaselina,
per farti afferrare certi discorsi insensati,
nel tentativo di estrarre il culto almeno dai seggi!
Oh se riesco a cantare senza stonare,
cranio aperto, coscienza ardente
frammentata, liscia come il sedere
dun uomo sdraiato, sotto una fresatrice.
[Versi Estroversi, 2018]
Ciao!
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